J'attendrai ... un sogno ad occhi aperti
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quando ho sentito Micaela la prima volta ho capito subito che sarebbe stata parte della mia Sartoria,
il suo entusiasmo contagioso, il suo essere così parigina mi hanno subito conquistata, e io che con le parole non sono molto brava, ho trovato in lei una donna con un dono puro , quando ho letto il racconto ispirato alla mia Sartoria, al mio lavoro, beh è stato davvero emozionante, è strano come persone che vivono lontane da noi a volte ci entrino nel cuore, così
in punta di piedi con dolce eleganza
poi lei vive a Parigi, luogo incantato, ricco di ispirazione , e immaginare la mia Sartoria in un luogo incantato è davvero un sogno, e non solo mi ha regalato un racconto emozionante, ma le foto che vedrete sono state tutte fatte a Parigi da Micaela e Claudia
vi lascio l'inizio del racconto, attendo i vostri pareri
"... Seduta su una panchina di Place des Vosges, Marie mani appoggiate sulla gonna e pensieri sciolti, osserva la gente sfilare sotto i suoi occhi incurante della storia che sta nascendo nella sua testa. Le succede sempre così in quel posto incantato dove il colore delle facciate si confonde con quello del cielo, dove la vie en rose, da romantico sottofondo di uno stato d'animo, si trasforma magicamente in realtà.
E' romantica Marie, lo e' sempre stata... e nostalgica. Ma la sua non e' una nostalgia fatta di rimorsi, rimpianti e ricordi di tempi felici che non torneranno più'... e' una nostalgia dolce ... un pozzo di immagini gioiose che si confondono con i voli della fantasia, una tavolozza di colori dove intingere il pennello della sua creatività. Marie si guarda intorno. Monsieur Perrin, che come ogni giorno, alla stessa ora, con il suo impermeabile consumato ed il baschetto bordeaux, viene a dare da mangiare ai colombi, la saluta con un cenno gentile allontanandosi ingobbito sotto il peso delle tante primavere.
E' l'ora. Marie si alza scollandosi dalla delicata gonna in lino francese le briciole dei macaron di Pierre Hermé che ha assaporato con gusto e lentezza. Una pioggia di coriandoli color pastello, dessert gradito per gli amici alati di monsieur Perrin. Oggi indossa una delle sue creazioni preferite, sfondo beige e fiori di ciliegio, un assaggio di una primavera ancora accennata, ma che lei porta sempre nel cuore. Deve correre all'atelier di madame Blanchard, "Le bonton est un nuance de gris" e cambiarsi al volo prima che l'austera stilista arrivi puntuale come sempre alle 15.30 spaccate.
Adeline Blanchard, classe 1950, ex icona di Givenchy, e' famosa in tutta Parigi per l'eleganza "impeccable"delle sue gonne, che disegna e produce, in tutte le sfumature di grigio.
Quando Marie, estro e colore, sorriso contagioso e buonumore, era stata assunta all'atelier come apprendista, aveva fatto i salti per la gioia, ma non sapeva ancora cosa avrebbe dovuto sopportare. Madame Blanchard le aveva imposto un look in linea con il negozio, storcendo il naso davanti ai vestiti ed allo spirito arcobaleno della ragazza.
"Marie stai composta", "Non ridere smodatamente, basta un sorriso appena accennato", "asseconda le clienti e non cercare di cambiare il loro gusto ed il loro stile". Marie a malincuore aveva rinchiuso la sua naturale vivacità in un cassetto e grata per quell'opportunita, aveva chinato la testa al volere di madame Blanchard. Ha sempre amato cucire, lo trova rilassante. Sente ancora la voce di sua nonna Cécile che la guida sotto il sole tiepido della campagna provenzale dove ha trascorso la sua infanzia, tra la sferzante foga del mistral, che tinge il cielo di blu, ed il profumo dei campi di lavanda, un mare viola dove tuffarsi a cuore aperto.
E' cresciuta nel colore ed ora si trova circondata dalle ombre, declinare in ogni sfumatura di grigio...
Arriva all'atelier alla 15.31 un minuto di ritardo che le costerà una ramanzina e una penalità sullo stipendio. La porta e' ancora chiusa a chiave e le luci sono spente. In un anno non e' mai capitato che madame Blancharde non spaccasse il minuto. Neppure il tempo di varcare la soglia che il vecchio telefono vintage squilla. Marie si precipita a rispondere:
"Ho provato un minuto fa e tu ancora non c'eri. Sei in ritardo Marie?"
Marie stenta a riconoscere in quella voce afona madame Blanchard, ma il tono caustico e' inequivocabilmente il suo.
"Ero in bagno madame"
"E così adesso abbiamo imparato anche a mentire Marie..."
Ma come faceva a leggerle nel pensiero?
"Madame io...mmm" Marie rossa come un peperone balbetta imbarazzata cercando una via d'uscita.
"Poco importa Marie. Ascoltami bene. Purtroppo mi trovo costretta a restate qualche giorno a casa. Non mi era mai successo in trent'anni di onorata carriera. Ho preso una brutta bronchite ed i medici mi hanno vietato di uscire di casa. Pertanto, visto che gli appuntamenti sono già tutti fissati, sarai te a sostituirmi in atelier".
Marie vacilla... si deve tenere alla scrivania per non perdere l'equilibrio... Ha sentito bene? "
Spero vi sia piaciuto, io lo adoro, Micaela cara non smetterò mai di ringraziarti per questo dono
la prossima puntata sarà pubblicata il 16 maggio
un abbraccio
Fede
3 commenti
Fedeeee questa collaborazione é stata bellissima, perché mi ha dato tanto. Conoscerti, anche solo virtualmente, é stato un privilegio. E il tuo mondo delicato, fatto di stoffe colorate e sogni, é stato terreno fertile per far sbocciare questo racconto... Parole ed immagini sono arrivate direttamente dal cuore per prendere il volo dalla magica Parigi ed approdare direttamente nella tua incantata Sartoria dei Confetti <3
RispondiEliminatu sei davvero speciale
EliminaFedeeee questa collaborazione é stata bellissima, perché mi ha dato tanto. Conoscerti, anche solo virtualmente, é stato un privilegio. E il tuo mondo delicato, fatto di stoffe colorate e sogni, é stato terreno fertile per far sbocciare questo racconto... Parole ed immagini sono arrivate direttamente dal cuore per prendere il volo dalla magica Parigi ed approdare direttamente nella tua incantata Sartoria dei Confetti <3
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